La passione per il delitto
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GIORGIO CELLI
E' docente nell'Istituto di Entomologia "Guido Grandi" presso l'Università di Bologna e coordina un gruppo di ricerca sulle alternative ai pesticidi in agricoltura, sull'ape come organismo indicatore dell'inquinamento ambientale e la sua etologia. È membro del Comitato tecnico scientifico del Parco del Delta del Po, e responsabile del Progetto zanzare promosso dalla Regione Emilia Romagna e dai comuni della costa adriatica.
Ha fatto parte del Gruppo '63 e ha collaborato a numerose riviste. Ha scritto numerosi libri, tra i quali ricordiamo alcuni tra gli ultimi: Il gatto di casa: etologia di un'amicizia (Muzzio,1997), Darwin delle scimmie (Bollati Boringhieri, 1999), Vita segreta degli animali (Piemme, 1999). Interessato al teatro e all'arte, nel 1975 ha vinto il premio Luigi Pirandello con l'opera Le tentazioni del professor Faust, ha messo in scena diverse sue pièce, due volte (1975, 1977) al Festival dei due Mondi di Spoleto, e nel 1986 ha curato per la sezione "Arte e scienza" della Biennale di Venezia l'audiovisivo "Arte e bio-logia nel Novecento". Collabora con "La Stampa" e ha una rubrica su "Quattrozampe". È il conduttore della fortunata trasmissione televisiva di RAI 3 "Nel regno degli animali". Dal giugno 1999 è parlamentare europeo. Nel 2004 è uscito Il condominio dei gatti (Piemme).

Il condominio dei gatti – Piemme
Camillo Lastrade era pieno di stupore: tutte quelle persone che, durante la riunione condominiale, si erano schierate contro Anubi, ora stavano lì, a bocca aperta, a raccontarsi vita e miracoli di un gatto che aveva attraversato Parigi e un altro addirittura la Russia per ritrovare la sua padrona. Niente è come sembra, pensò. E il mistero si infittiva... È sera. E piove a dirotto. Camillo Lastrade, commissario in pensione, da poco trasferitesi in un condominio di una grande città del nord, passeggia per vie che ancora non conosce. In un randagio malridotto riconosce un' suo simile. L'uomo e il gatto sono stanchi e disincantati, si annusano, diventeranno amici inseparabili. Un altro gatto vive in quel palazzo: Anubi, un micio nero come la pece, abita con una giovane signora di origine egiziana, una sorta di Nefertiti rediviva. Un giorno, un brutto giorno, Anubi viene trovato morto nell'androne del condominio. È un omicidio, un delitto crudele. Lastrade sente rinascere il desiderio di investigare, il fuoco non si è spento, il fiuto, forse, funziona ancora. Molti sono gli indiziati. Sarà stato il portiere impiccione, che da sempre odia i gatti? O magari il professore dal torbido passato, radiato dall'università per un reato inconfessabile? O addirittura una misteriosa setta che perpetua antichi riti esoterici? Conoscenze etologiche e intuito felino si intrecciano sapientemente in una detective story dal ritmo serrato. Con un sorprendente colpo di scena finale.

L’incipit.
Camillo Lastrade, commissario in pensione, alzò il bavero dell’impermeabile per proteggere il mento dalla pioggia gelida che cadeva ininterrottamente.
Si pentì di non aver rinunciato alla passeggiata serale che gli aveva prescritto il medico dopo l’infarto. Aveva sperato, uscendo dall’androne del condominio in cui abitava da poco più di un anno, che la pioggia, al momento sul nascere, non avrebbe perseverato, diventando vieppiù diluviale, come invece era accaduto. Si pentì, ma decise di proseguire: doveva camminare per un chilometro, e anche quella sera avrebbe assolta, pioggia o no, la prescrizione terapeutica.

Ha partecipato all'Edizione 2004