La passione per il delitto
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ANDREA G. PINKETTS
Nato a Milano nel ’61, si occupa di mistero ed è considerato una delle personalità più importanti del panorama letterario italiano. Ha fondato a Milano
“La scuola dei duri”, un movimento letterario che esplora la realtà attraverso l’indagine poliziesca, e si è calato in prima persona nelle realtà più estreme, trasformandosi di volta in volta in clochard, in rockstar satanista, in un "vu’ cumprà", fino ad indagare sulle infiltrazioni camorristiche sulla riviera adriatica (guadagnando il titolo di “sceriffo” da parte della giunta di Cattolica), esperienze che si sono trasformate in inchieste apparse sui principali periodici italiani. Lazzaro Santandrea è il protagonista del suo ciclo di romanzi, suo alter ego e investigatore involontario a Milano. Ha pubblicato: Lazzaro vieni fuori (Metropolis 1991), Il vizio dell'agnello (Feltrinelli 1994), Il senso della frase (Feltrinelli 1995), Io, non io, neanche lui (Feltrinelli 1996), Il conto dell'ultima cena (Mondadori 1998), L'assenza dell'assenzio (Mondadori 1999), Il dente del pregiudizio (Mondadori 2000), Fuggevole turchese (Mondadori 2001) e Sangue di yogurt (Mondadori 2002), raccolta di quattro brevi avventure, dal noir-western con protagonista un papero avventuriero in un mondo di uomini, fino ad incontrare il cugino francese di Lazzaro Santandrea.

Nonostante Clizia - Mondadori
Lazzaro non è morto, nel precedente e sesto romanzo di se stesso (Fuggevole turchese). È finito sì all’obitorio di Savona, morto apparente, ma nel bel mezzo della notte si sveglia e come nei peggiori film spazzatura, scende dal lettino e s’incammina verso la nuova avventura. A firmare l’ordine di morte avvenuta
è stata una dottoressa di nome Clizia, da qui il senso del titolo: nonostante la sbagliata certificazione di morte della dottoressa Clizia, io, Lazzaro, resuscito e me vado. La cosa non coinvolge soltanto la potente lobby medica ma, tra una Savona allo sbando e una Milano allucinata, anche la mafia cinese e nostrana. Forse Lazzaro ha scelto il momento sbagliato per resuscitare.

Incipit
La vita è un cortometraggio. Hai voglia di fare un kolossal ma non basta la pellicola.
"Era meglio morire da piccoli…" piccolissimi. Una strage degli innocenti. Tanto piccoli da non renderci conto di tutto ciò che potremmo perdere pur morendo a novant'anni.
Mia nonna è morta a novant'anni e non ha mai volato in mongolfiera. Probabilmente avrebbe vomitato.

Ha partecipato all'Edizione 2002 e 2003