Gli spettacoli

WOLFGANG AMADEUS MOZART, UN OMICIDIO?
Mercoledì 28 settembre, ore 21.00

La morte di Mozart è un momento misterioso, al quale hanno dato attenzione studiosi e
appassionati, musicisti e cineasti. Alexandr Puskin ha dedicato agli ultimi momenti della vita di Mozart un microdramma a due personaggi (Mozart e Salieri). Proprio da questa piece prende le mosse la serata che attraverso letture di documenti originali e ascolti musicali cercherà di dar conto del noir che accompagna la fine di uno dei più grandi musicisti di sempre.

Intervengono
Clarionet Ensemble della Civica Scuola di Musica di Casatenovo
Rocco Carbonara, clarinetto
Dario Ballini e Stefano Cinelli, attori
Conduce Massimo Mazza

Un microdramma.
Mosca, 1830. Sono passati quasi quarant’anni dalla morte di Mozart e in Russia lo spirito del Romanticismo comincia a soffiare negli scritti di poeti e narratori. Il più innovativo di loro, Alexandr Puskin, scrive di getto alcuni “microdrammi” in versi, forma insolita e originale per l’epoca, due dei quali di argomento “mozartiano”: Il convitato di pietra, variazione sul tema del Don Giovanni e Invidia, poi intitolato Mozart e Salieri, solo 231 versi.
Puskin (nato appena 8 anni dopo la morte di Mozart) ci presenta un uomo sofferto, spaventato da quella maschera in nero che gli ha commissionato il Requiem e che lo perseguita senza sosta. Attraverso i versi scarni ma carichi di intensità psicologica del suo microdramma, Puskin utilizza la figura di Mozart per connotare una sfida cara ai romantici: quella tra il genio e la mediocrità, tra un Mozart inconsapevole, ispirato, tormentato e un Salieri razionalmente arido, assetato di gloria, fin troppo conscio della sua incorreggibile inconsistenza. Così si lamenta Salieri: lui che ha consacrato tutta la vita alla musica per meglio glorificare il Signore, lui che si è dedicato anima e corpo allo studio e alla ricerca della perfezione, proprio lui, Salieri, giunto all’apice della fama, si vede costretto a riconoscere il genio in un giovinetto osceno. La sua asburgica fierezza frana di fronte a un volgare mostriciattolo, che per di più porta attaccato a mo’ di sfida un nome fastidiosamente significativo: Amadeus. La disfatta è totale, la via obbligata: distruggere questo strumento che Dio ha creato apposta per umiliarlo. Se le sue mani non sono brave neppure ad imitare quelle ben più preziose di Mozart, allora saranno abbastanza rozze da versargli il veleno che lo ucciderà.

 

DELITTO AL FLORIS
Mercoledì 5 ottobre, ore 21.00

Lungometraggio realizzato dal Gruppo Ragazzi&Cinema (Oggiono) in coproduzione con Overload Group.

Sera d'inverno, Oggiono, condominio Floris: Cristina Mariani, 19 anni, viene uccisa davanti al portone d'ingresso con cinque coltellate. Poco prima un diciassettenne viene tramortito nello scantinato del palazzo. Interviene la polizia, ma l'unica testimone che potrebbe aver visto qualcosa non è in grado di parlare.  

Durata 1 ora e 40 minuti.
Regia di Guido Milani, soggetto e sceneggiatura di Valentina Bongiorno e Guido Milani, con Luigi Ciarletta, Stefano Cilio, Carlotta Ferracini e Vincenzo Mallia.
Con la partecipazione di Fabio Trevisan, Carlo Canali, Stefano Corti, Andrea Brenna, Nicholas Gerosa, Alessia Guglielmina, Francesca Bottone, Giuseppe Ierardi, Federico Bosis, Giovanni Palma, Marco Preziosi, Nadia Rigamonti, Franco De Filippi, Fabio Muscionico, Francesca Cordioli, Laura Scigliano, Elena Molatore, Gaia Oldini, Laura Marrone, Alessia Bottone, Daniela Melis, Dario Vasile, Verdiana Muscionico, Marta Dell’Oro, Elena Taffuri, Filippo Muscionico, Belinda Spreafico, Benedetta Villa, Dario Dell’Oro, Andrea Spreafico, Valentina Baglivo, Mario Servillo, Anna Paieri, Edoardo Marzi.
Consulenza artistica - Paola Panzeri
Musiche originali - Luca Rastelletti
Direttore della fotografia - Andrea Spreafico
Tecnico del suono - Luca Ripamonti
Segretaria di produzione - Ilaria Taffuri
Segretaria di edizione - Francesca Pietrobelli
Montaggio - Edoardo Dell’Orto – Dell’Orto Video
Trucco - Nicole Pinto e Simona Sabatino
Assistenti alla regia - Gianfranco Dell’Oro e Luciano Marrone