Giancarlo Pagani

Vive a Piacenza. Autore di racconti e sceneggiature teatrali, ha partecipato, tra le altre, alle antologie Killers&Co e Delitti d’Amore. Nel 2001 con il racconto I fiori del male ha vinto il premio “Orme gialle” dedicato a Dashiell Hammett. Nel 2004 ha pubblicato Il diavolo non profuma di zolfo (Libreria dell’Orso).

Il diavolo non profuma di zolfo - Libreria dell’Orso.
Una ragazza morta nella toilette di una discoteca, un libraio senza vita la sera di San Valentino, il cadavere di una cartomante nel proprio studio: nessun collegamento tranne un insolito diabolico profumo. In una piovosa periferia di Torino infestata da sette sataniche e culti del Messico precolombiano si snoda un giallo borghese, un'indagine viziata da un adulterio e dal conflitto tra un capitano dei carabinieri scornato e in cerca di notorietà e un acuto e testardo maresciallo che non si accontenta dell'apparenza delle cose. Sulle tracce di un libro antico e maledetto, passando attraverso inspiegabili coincidenze astrologiche, gli investigatori si addentreranno in un mondo feroce e scabroso; inaspettatamente nascosto dalla normalità della provincia e da vite comuni e tranquillizzanti con abitudini banali e modi familiari. Ma la soluzione dell'enigma, di un mistero carico di morbosità, si complica, si allontana proprio quando si crede di averlo svelato. E i protagonisti - senza saperlo - hanno evocato un loro diavolo privato, che non atterrisce e non pone nemmeno tragici interrogativi, ma che peggio ammicca, contamina irreversibilmente le loro convinzioni più profonde.

L’incipit.
La luna era una falce perfetta. Bianca. Opaca, sembrava spruzzata ad acrilico nel cielo nero. L’aria era fredda, tagliente e secca come polvere di vetro: le automobili che passavano sulla statale gliela buttavano sulle guance a secchiate gelide.
Simona sentiva la testa girare forte, oscillare quasi. Faticava a rimanere in equilibrio, come quella volta che si era scolata due lattine di coca ghiacciata dopo un pomeriggio di sole in piscina. Lo stesso. Sorrideva con le labbra, senza gli occhi.
“Cosa mi avranno dato là dentro?” pensava. “Io della roba così buona non l’ho mica mai fumata”.

Ha partecipato all'Edizione 2004