Maurizio Matrone

E' un poliziotto della Questura di Bologna. Nato a Verona, dopo il diploma di Belle Arti, si è laureato in Pedagogia. Ha pubblicato saggi sul lavoro del poliziotto in materia minorile, i romanzi Fiato di sbirro (Hobby&Work, 1998) e, per i bambini, Il bolide fantasma (Disney Italia, 2002), oltre a diversi racconti per antologie (Italia odia, Mondadori, 2001) e riviste specializzate. E’ stato inoltre consulente per le serie televisive Distretto di polizia e La squadra. Nel 2003 ha pubblicato il romanzo Erba alta (Frassinelli), e nel 2004 Il mio nome è Tarzan Soraia (Frassinelli).

Il bolide fantasma – Disney libri
Circuito di Mazuzuka. E’ appena partito il Gran Premio Formula Star. Topolino è in fibrillazione: le “sue” Iron sono in testa. Ma ll’improvviso un bolide giallo oro spunta sulla pista e supera tutti. E’ la mitica 42 di Tadeshi Asano, lo sfortunato pilota giapponese scomparso anni prima. Un fantasma! Forse, ma a Topolino qualcosa non quadra. Basta pescare nelle acqua del passato. Acque nere e torbide. Dove si riflette il viso di un misterioso personaggio che fantasma non è.

L’incipit
Quando la pioggia cominciò a cadere fitta sul circuito, Tobias Schwartz, campione del mondo uscente di Formula Star, stava affrontando al terza curva del penultimo giro a duecentocinquanta all’ora. Gli sembrava di volare.
E invece il suo bolide rimaneva incollato all’asfalto perché era stato progettato dai migliori ingegneri del pianeta ed era stato collaudato pensando a tutto: anche a un autodromo inzuppato d’acqua.
Il gioiello su quattro ruote colore giallo oro con il numero 1 che stava pilotando era uscito dalle industrie tecnologicamente più avanzate del mondo.
Le industrie Iron.

Il mio nome è Tarzan Soraia – Frassinelli
Dice di chiamarsi Tarzan Soraia e di essere uno zingaro orfano. Isolato e perseguitato per la sua bruttezza dai fratelli, che lo costringevano a chiedere l'elemosina e pure a rubare, ha deciso di fuggire e raggiungere Bologna, dove ha chiesto aiuto in una caserma dei Carabinieri. È un ragazzine gracile, sparuto, con un aspetto orribile: perdipiù balbetta, è analfabeta e nel suo racconto ci sono molti dettagli lacunosi e confusi. Dopo i primi, infruttuosi accertamenti della polizia, è destinato a un centro di accoglienza per minori "difficili". Per Tarzan, che viene presto accettato dai compagni, è l'inizio di una nuova esistenza, lo schiudersi di possibilità fino a quel momento ritenute impensabili: avere degli amici, vivere le prime timide, ma esaltanti esperienze sessuali, trovare addirittura un vero lavoro... Il ragazzino, però, nasconde un segreto e una serie di fortuite coincidenze porta gli investigatori a farsi un'inquietante domanda: chi è veramente Tarzan Soraia? Una storia "di cuore", ispirata a una vicenda realmente accaduta, che Maurizio Matrone ha trasformato in un romanzo di grande freschezza e autenticità, offrendoci il ritratto incisivo e partecipe di un gruppo di giovani non certo fortunati e di quanti sono alle prese, ogni giorno, con i loro drammi e il loro dolore. Un libro dove la particolare scrittura dell'autore, con i suoi molteplici registri, sa creare un efficace effetto "tridimensionale", dando carne, sangue e vita ai suoi personaggi.

L’incipit.
Martedì 16 settembre.
Oscar Gilletti era un ragazzino molto sveglio. A dodici ani prendeva la bicicletta e attraversava tutta Oseppo per andare dalla nonna che abitava vicino a un campeggio proprio sulle rive del lago. Ufficialmente lo faceva per sbrigare i compiti estivi, ma si trattava più che altro di un pretesto per dimostrare agli amici quanto fosse indipendente. Perciò, di farsi accompagnare dalla mamma (diventata appiccicosa all’inverosimile, tanto che pretendeva ancora di riempirlo di baci, puah!) non se ne parlava neppure.
Dalla nonna ci vado solo o niente, si era impuntato Oscar.

Ha partecipato all'Edizione 2004